Una piazza eterogenea, un’unione potente per portare alla luce due temi fondamentali: diritti sociali e crisi climatica. Organizzata dai lavoratori Gkn con l’ormai celebre slogan “Insorgiamo”, la manifestazione del 26 marzo 2022, oltre a moltissime sigle sindacali, partiti, movimenti e collettivi, ha contato la partecipazione di migliaia di giovani dell’area ecologista; un corteo determinato, compatto e trasversale (non a caso il collettivo di fabbrica pochi giorni prima della manifestazione ha espresso solidarietà a Corsica81, occupazione fiorentina e Lea Berta Cacares, neonato spazio romano ecologista in seguito ai rispettivi sgomberi).
La vicenda della fabbrica di Campi Bisenzio è simbolica per ciò che riguarda l’andamento del mercato del lavoro italiano: tramite mail 422 lavoratori il 9 luglio 2021 ricevettero la notizia da parte della dirigenza aziendale dell’imminente licenziamento, nonostante risultasse violazione dei precedenti accordi sindacali. Dopo mesi di occupazione e autogestione della fabbrica da parte degli operai, è stato accolto un ricorso dal Tribunale di Firenze (presentato da Fiom-Cgil) e avviato un piano di reindustrializzazione ; ma la lotta deve continuare, dicono i lavoratori della fabbrica; “è un processo lungo, infido e incerto, e solo mantenendo la lotta viva ci assicureremo che la fabbrica sia reindustrializzata; contemporaneamente abbiamo sollevato un problema di sistema in questo paese, di connessione con la questione ambientale e oggi purtroppo anche di lotta contro la guerra; concepiamo la lotta per riaprire una fabbrica come lotta per un sistema sociale complessivo differente” . è stato ottenuto un comitato di verifica che avrà il compito di fare chiarezza sul processo di riqualifica. Dislocazioni delle aziende, abbassamento dei salari, licenziamenti di massa, sono mosse imprenditoriali che, puntando esclusivamente al profitto, provocano impatti sociali devastanti. E la vicenda Gkn ha dimostrato in modo chiaro che opporsi a tale dinamiche non solo è possibile, ma necessario.